"La caduta degli (pseudo) dei e il cambio di passo..." / (5 Dicembre 2016)

















"La caduta degli (pseudo) dei e il cambio di passo..."
Voci in festa dalla punta al tacco dello stivale. Eh no, vi sbagliate: non ha appena finito di giocare la nazionale di calcio.
Ma il senso di vittoria è praticamente lo stesso. Ha vinto l'Italia. Ha vinto la Democrazia. Ma soprattutto contro ogni pronostico ha vinto la gente e la Partecipazione. Dopo troppe tornate in cui il partito degli astenuti riusciva sempre a imporsi in una continua guerra fra Montecchi e Capuleti del popolo italiano, il Referendum termina con un verdetto che definire schiacciante è un eufemismo.
Il fronte del NO tocca quasi il 60% mentre il fronte governativo rimane privo di voce. È la caduta di chi ha pensato troppo in grande ma senza fare i conti con una perfezione che non è di questo mondo.
È la caduta degli pseudo dei di una sinistra in cui Renzi non riconferma il suo consenso e si autorottama con un harakiri che molto probabilmente resterà nella storia.
Perché quando decidi di guardare il mondo dall'alto, o sei un Dio e sei convinto della tua invincibilità o forse sei solo un uomo che ha deciso di giocare a poker con la scusa crudele di "circonvenzione di incapace". Ma stavolta è il popolo che non si fa bluffare. Nemmeno davanti a una campagna senza esclusione di colpi bassi, lettere recapitate a casa ed SMS inviati in extremis per un Sì.
Il popolo reagisce e dimostra come in Italia ci siano ancora forme di vita.
Il MoVimento adesso torna a sorridere e guardare il futuro tra un sospiro di riposo da una campagna di fatica e un ottimismo di chi non dorme sugli allori. Di Battista invita a smettere di accostare la tanto agognata parola
"antipolitica" alle cinque stelle, che adesso sembrano brillare di più.
Brillano verso un cambio di passo. Finisce definitivamente l'era della protesta. Anche se già cominciata, viene sancita l'era della proposta.
Una nuova legge elettorale da subito e un nuovo lavoro sulla squadra che porterà i cittadini in Parlamento. Movimento verso una proiezione futura che si gioca già dalle prime ore di questo mattino dove non ci sarà il tempo di dormire sugli allori di questo successo voluto da tutti. Dal Comitato del No alle forze dell'opposizione e le rappresaglie di una sinistra sempre più frastagliata.
Che sia l'inizio di un nuovo disegno politico globale. Ma soprattutto una ripartenza del popolo italiano che vince la prova d'orgoglio e regala la lezione di vita più importante. Quella in cui la superbia non paga e che certe scelte partono veramente dal basso.
Scelte che adesso siamo chiamati tutti a fare, nessuno escluso, mentre intanto continuano all'orizzonte gli echi di vittoria, tra la caduta degli (pseudo) dei e un cambio di passo da fare. Da fare subito.
Bentornata e... buon lavoro Italia!