Petrol Vs Hemp - Canapa industriale autoctona italiana come probabile ritorno al futuro?



Petrol Vs. Hemp  -  Canapa industriale autoctona italiana come probabile ritorno al futuro?
(E intanto in mezzo il pregiudizio....)

 
Siamo comunque nel paese del #Vaticano, e va bene. Abbiamo una storia nazionale all'insegna del rispetto dei valori umani e di pilastri educativi nella crescita dei figli e della nostra condotta pubblica, e va sempre bene...

Ma è impressionante scoprire come nella metà del 2017 ci sia ancora un muro di incomprensione e rigidità verso cose e materiali che se utilizzati in modo "anticonvenzionale" potrebbero essere l'inizio di una nuova rivoluzione industriale.
Ma non può esistere una vera rivoluzione industriale se alla base non c'è quella che spesso e volentieri chiamiamo "rivoluzione culturale".
E anche oggi, 20 aprile i propositi si infrangono su una polemica sterile di accusa per una manifestazione come Hemp 4.20 che nasce con obbiettivi
ben lontani dall'aspetto "ludico" che contraddistingue l'uso della #Canapa.
È buona norma non lasciarsi andare in facili accuse o letture semplicistiche di una materia che non si conosce appieno, ma evidentemente è proprio il senso dell'ignoto e lo sconosciuto che spingono ad esternare facilmente all'insegna della tradizione.
Perché è tutta lì la questione. Sovvertire una serie di tradizioni ed abitudini talmente radicate nel #DNA che ci spingono a non ritenerci più un paese sano se per una volta le mettessimo da parte.
Sorvolando sulle migliaia di applicazioni che ruotano intorno al mondo della Canapa , è un dato di fatto che in #Italia i due principi attivi del #Thc  (legato al normale consumo e utilizzo ludico) , come il Cbd  (dal quale parte la lavorazione industriale) non possano essere considerati sullo stesso piano. Tanto vero che il CBD è legalmente riconosciuto e introdotto come base per prodotti farmaceutici e acquistabile come olio già a partire dal 2015.

Ed è altrettanto vero che nessuno compie uno sforzo di immaginazione nel ripensare a un mondo in cui la Canapa potrebbe in maniera naturale (in quanto comunque risorsa presente in natura e di per sé non trattata chimicamente), supplire alla produzione di qualunque oggetto , indumento, materiale tessile , cartaceo,  edile e diventare elemento base in cucina e persino per integratori alimentari.
Per non parlare degli enormi benefici a livello economico e agrario che si otterrebbero dal creare una collaudata filiera di coltivazione dove non ci sarebbe bisogno di impiegare altri pesticidi.

Invece oggi è facile arenarsi dietro a parole come illegalità e spaccio. Facile pensare al degenerare sempre e comunque in un consumo ludico dove i ragazzi si riforniscono dal primo pusher di periferia. Peccato che anche in quel caso si abbatterebbe l'introito della criminalità organizzata laddove
c'è una produzione controllata , centralizzata e gestita in ugual misura e responsabilità a livello inter-amministrativo fra Stato,  Regione e Comune.
 
Molto più comodo inveire. Condannare una sostanza naturale per il suo aspetto ludico più comune. Si condanna e si giudica ma guardacaso  poi si accetta l'esistenza di gruppi petroliferi che consumano suolo , producendo gas di scarico e in via strumentale generando materie come la plastica e altri derivati che rappresentano il superfluo e il consumo sfrenato.
Allora cosa inquina di più?  Cosa diventa davvero più nocivo per le vite umane?
Una macchia di petrolio riversata in mare o l'idea lontana di trasgressione per una pagliuzza infilata in bocca?
Tralasciando qualunque tipo di impiego ecosostenibile a cui una semplice piantina potrebbe sottoporsi.
Guardiamo le cose come stanno e in questo nuovo Hemp 4.20  ha vinto sulla carta un solo senso, quello del "pregiudizio". Quello che sta alla base di un certo perbenismo che non ha tempo né voglia di immaginare a una realtà dove le abitudini vengono sovvertite. Quello di chi non ha la pazienza di lasciarsi andare all'ipotetico "se"...

Ma d'altronde lo diceva anche il buon #Einstein "è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio..."
Ci vorrà del tempo forse. Siamo qua anche per questo.  Perché una rivoluzione culturale richiede tempo per sgretolare un muro di tabù e disinformazione. Ripartiamo da questo 20 aprile.
 
#hemp4.20